martedì 4 dicembre 2012

L'uso della Forchetta


Sicuramente fra le posate il coltello ha l'origine più remota. Veniva utilizzato accompagnato dall'ausilio delle dita, mentre gli alimenti liquidi venivano raccolti con il cucchiaio.
La forchetta ha di sicuro origini più recenti: si pensa che sia stata inventata in area mediterrnea. Si ha conoscenza dell'utilizzo di questa posata in età tardo imperiale, grazie ad alcuni ritrovamenti archeologici di forchette, con due o tre rebbi, chiamate ligula o lingula, aventi la forma di piccole lance concave.
Dopo la caduta dell'Impero Romano d'Occidente, in quest'area se ne perse l'utilizzo, ma nell'Impero Romano d'Oriente continuò.
L'uso della forchetta venne ripreso in occidente nel XI sec., n'è testimonianza un manoscritto miniato, ritrovato a Montecassino. Nella miniatura compaiono due uomini seduti a tavola, uno dei quali usa una forchetta.
Nel 1003, la forchetta "sbarca" a Venezia, portata dalla Principessa Maria Argyropouliana, nipote dell'Imperatore bizantino Costantino VIII, che venne data in sposa a Giovanni Orseolo, figlio del Doge Pietro. L'uso di questo strumento fu condannato da alcuni esponenti della Chiesa, tra cui Pier Damiani, i quali vietarono l'utilizzo delle forchetta perchè nell'immaginario cristiano era un oggetto in uso al diavolo.
Ma non riuscirono a bloccare l'utilizzo della posata, che si diffuse prima in tutta Italia per poi arrivare in Europa.
A Firenze era in uso nella famiglia Pucci, n'è testimonianza un dipinto di Botticelli le "Nozze di Nostalgio degli Onesti", commissionato da Lorenzo Dè Medici.
Altre forchette si ritrovano nella corte di Carlo V e Parigi, portate d Caterina Dè Medici ed usate da suo figlio, Enrico III di Valois. Ma l'uso non si diffuse subito in francia, infatti Luigi XIV, il Re Sole, preferiva mangiare con le mani. Un celebre dipinto di Ingrés ritrae il Re e Moliér a cena, sulla tavola imbandita mancano le forchette. Il sovrano inizierà ad utilizzarle solo dopo essersi trasferito a Versailes, nel 1684.
Nel XVII sec. la forchetta "approda" in Inghilterra, rimarrà per un secolo solo una delle tante frivolezze aristocratiche.
Le superstizioni religiose si opposero strenuamente all'utilizzo della posata. Solo nel XVIII sec., l'autorità ecclesiastica ne concede l'uso.
La manutenzione di forchette e coltelli poneva dei problemi. Dovendo togliere la ruggine dai rebbi e dalle lame, le posate andavano incontro ad una precoce usura e presto avrebbero dovuto essere sostituite. Solo nel 1914, con l'invenzione dell'acciaio inossidabile si poterono costruire posate a pezzo unico eliminando, così, la necessità di produrre manici indipendenti e lame intercambiabili.

di Giovanni Pignatone

Nessun commento:

Posta un commento